Lettera aperta al Presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta
RINGRAZIAMO TUTTI COLORO CHE HANNO ADERITO QUI E SU FACEBOOK E COMUNICHIAMO CHE LA NOSTRA RACCOLTA DI FIRME SI PUò CONSIDERARE CONCLUSA. ABBIAMO OTTENUTO CHE LA VICENDA DEL TEMPIO DI SEGESTA DIVENTASSE VISIBILE, ABBIAMO RACCOLTO LE ADESIONI E I COMMENTI E CI AUGURIAMO DI AVERE CONTRIBUITO A UN DIBATTITO CULTURALE SEMPRE VIVO E VARIEGATO. GRAZIE!
Pubblichiamo questa lettera aperta chiedendo a chi vuole sottoscriverla di inviare una mail a domodamablog@yahoo.it o inserire un commento. E’ possibile partecipare anche attraverso l’evento pubblicato su fb qui (per chi è iscritto a fb).
Egregio Presidente Crocetta,
Apprendiamo da la Repubblica on line del 20 luglio 2013, in un articolo firmato da Claudia Brunetto (http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/07/18/news/il_tempio_di_segesta_in_affitto_per_la_cena-63251461/), che il nostro bellissimo Tempio di Segesta è divenuto una qualsiasi location per organizzare feste private di statunitensi perché “l’articolo 106 del codice dei Beni Culturali prevede la possibilità di un uso individuale di beni culturali“.
Riporto qui le parole della giornalista: “L’agenzia israeliana che organizza “serate speciali” nei siti più belli del mondo alla direzione del parco aveva chiesto di organizzare due eventi di musica da camera seguiti da buffet. Il primo per appena 6 persone, il secondo per 40. Detto, fatto. Così il 20 giugno, il tempio non si è acceso come avviene ogni sera. Il fatto non è certo passato inosservato e i residenti hanno subito chiamato gli uffici competenti per segnalare quello che ai loro occhi era un guasto dell’illuminazione. In realtà, i sei ospiti americani – fra questi ci sarebbe stato un membro dello staff del presidente Barack Obama – avevano scelto di cenare a lume di candela. La sera del 2 luglio, invece, il tempio si è illuminato ma di vari colori: rosso, fucsia, verde e giallo.
Gli americani sono arrivati in grande stile per una delle due serate, atterrando con gli elicotteri sul piazzale dell’ex-stazione ferroviaria. Anche questo non è passato inosservato. Poi la cena e un concerto con arie di Giuseppe Verdi. Il catering, firmato da Natale Giunta, prevedeva tutte le specialità siciliane dello chef. Una cena costata di certo più della concessione dell’area davanti al Tempio dorico (5000 euro). “Era stato richiesto – dice Sergio Aguglia, direttore del parco di Segesta – anche il permesso per sparare i fuochi d’artificio, ma è stato negato”.
Presidente, noi ben conosciamo il Suo amore per la Bellezza e a quello ci appelliamo. Non possiamo accettare che accada una cosa simile. Non è certo necessario spiegare proprio a Lei che un Tempio non è solo un luogo dedicato all’Arte e alla Bellezza, perché rappresenta ed evoca in noi quel recinto sacro – tèmenos lo chiamavano gli antichi Greci – che ognuno custodisce nella parte più preziosa di sé; è lo spazio dell’Anima, Presidente, Anima Mundi, quindi luogo condiviso da tutti che le istituzioni non si possono permettere di dividere, né singoli cittadini illustri di comprare. Siamo forse arrivati a un punto di crisi tale da venderci l’anima a qualcuno per pochi soldi? Evidentemente no. E’ il momento invece di attraversare con fierezza la nostra crisi insieme a quella del nostro territorio ferito da troppe devastazioni e malversazioni.
La Sicilia è la nostra Zona. Come direbbe Andrej Tarkovskij, il regista che da straniero ha amato con delicatezza e sacralità l’Italia, più di molti suoi abitanti. La Zona è la vita: attraversandola l’uomo si spezza o resiste.
Si spezza o resiste, Presidente: ma come si fa a non spezzarsi al pensiero di un catering davanti a un Tempio? Che ne sarà di noi, della nostra Creatività, dei nostri sogni, se li trasformeremo in bagordi – per quanto raffinati e costosi, se ci venderemo anche l’Anima? Sulle pareti dell’Atelier sul Mare, a Lei così caro, è scritto un monito “Oggi si conosce il prezzo di tutto e il valore di niente”: vogliamo davvero buttare la spugna?
No, Signor Presidente, noi non possiamo permetterlo. Siamo un pugno di idealisti e sognatori, e vogliamo trasmettere ai nostri figli quello in cui crediamo. Non vogliamo lasciar loro un mondo hollywoodiano, e siamo certi che non lo vuole neanche Lei: fiduciosi nella sua sensibilità, attendiamo da Lei una risposta fattiva.
1 – Daniela Thomas, Palermo (Monreale)
2 – Claudio Montaudo, Catania
3 – Massimiliano Magno, Palermo
4 -Sebastiano Adernò, Noto
5 – Salvino Sagone, Caltagirone
6 – Marilena Monti, Palermo
7 – Alessandra Pizzullo, Palermo
8 – Carlo Panno, Palermo
9 – Mariangela Pace, Novara
10 – Patrizia Stagnitta, Palermo
11 – Anna Li Muli, Palermo
12 – Luca Recupero, Catania
13 – Patrizia Lo Sciuto, Trapani
14 – Adriana Castelli, Bergamo
15 – Sabrina Zito, Palermo
16 – Salvatore Rizzuti, Monreale
17 – Carlo Mattei, Napoli
18 – Melania Tommolillo, Rignano Flaminio
19 – Umberto Leone, Castelvetrano
20 – Laura Di Gloria Monteleone, Palermo
21 – Lorena Gurrieri, Ragusa
22 – Clara Saia, Messina
23 – Francesca Luzzio, Palermo
24 – Agostino Adragna, Erice
25 . Santina Pellitteri Franco, Palermo
26 – Wanda Tasquier, Palermo
27 – Melissa Mangano, Termini Imerese
28 – Monica Garraffa, Palermo
29 – Nella Toscano, Palermo
30 – Anna Maria Manzo, Palermo
31 – Nini Ferrara, Roma
32 – Bruno Tognolini, Bologna
33 – Ezio Avarello, Taranto
34 – Aurora Fatta Meltzer, Palermo
35 – Delia Dattilo, Palermo
36 – Tina Polimeni, Ivrea
37 – Nino Emilio Borgese, Palermo
38 – Laura Valsecchi, Milano
39 – Maruzza Battaglia, Palermo
40 – Ciro Barone, Palermo
41 – Maria Giovanna Carella, Palermo
42 – Domenico Romano, Palermo
43 – Giovanni Sollima, Palermo
44 – Alessandra Bugani, Bologna
45 – Nelly Tumminello, Palermo
46 – Rosalia Puleo, Palermo
47 – Marika Gallo, Palermo
48 – Rosellina Garbo, Palermo
49 – Beatrice Monroy, Palermo
50 – Elizabeth Benneth
51 – Rossella Camerlingo, Napoli
52 – Vincenzo Guzzo, Palermo
53 – Maria Paola Osteria, Napoli
54 – Emanuele Ribaudo, Palermo
55 – Rocco Pollina, Trapani
56 – Biagio Guerrera, Catania
57 – Rosetta Basile, Messina
58 – Ezio Ferraris, Novara
59 – Roberto Calderone, Palermo
60 – Gil Djilali Nedjali, Milano
61 – Annamaria Caputo, Castrovillari
62 – Andrea Ballarò, Palermo
63 – Anna Pagliarini
64 – Elvira Grilli, Roma
65 – Maria Angela Casano, Enna
66 – Giuseppe Casarrubea, Partinico
67 – Gino Gatto, Catania
68 – Mariella Pagliaro, Palermo
69 – Audrey Vitale, Trapani
70 – Simona Rabboni, Palermo
71 – Dania Butticè, Palermo
72 – Beppe Primavera, Palermo
73 – Rosaria Maniaci
74 – Gaetano Zingales, Palermo
75 – Aldo Rabbiati, Palermo
76 – Paolo Consoli, Catania
77 – Laura Guidetto, Torino
78 – Pippo Orlando, Palermo
79 – Agata Katia Lo Coco, Palermo
80 – Franco Lapini, Firenze
81 – Annamaria Di Nolfo, Raffadali
82 – Mariadele Raniolo, Gela
83 – Alfonso Fratacci
84 – Nadia Scardeoni Palumbo, Palermo
85 – Luigi Marino, Catania
86 – Antonino Panforte
87 – Silvio Cinque, Roma
88 – Laura Genco, Carini
89 – Maurizio Prinzi, Carini
90 – Eldo Stellucci, Torino
91 – Valeria Pritoni – Bologna
92 – Michele Di Dio – Palermo
93 – Vincenzo Sica, Foggia
94 – Rosi Lesto, Palermo
95 – Roberta Barone, Agrigento
96 – Francesca Picone, Palermo
97 – Rita Elia Piscitello
98 – Elisabetta Civiletto, Palermo
99 – Maria Pia Pandolfo, Palermo
100 – Roberta Abbate
101 – Claudio Mazza, Palermo
102 – Antonia Arcuri, Palermo
103 – Nino Riggio, Agrigento
104 – Mirella Stoppa, Torino
105 – Rosaria Bonello – Trapani
106 – Nadia Guarneri – Agrigento
107 – Emanuele Bennici – Palermo
108 – Caterina Calì – Villabate
109 – Nereide Geraci, Messina
110 – Franco Fasulo, Sartirana Lomellina (PV)
111 – Massimo Messina, Palermo
112 – Maria Guzzo, Messina
113 – Anna Rizzuti, Monreale
114 – Roberto Miata, Palermo
115 – Marzia Distinti, Palermo
116 – Giuseppe Giammetta, Palermo
117 – Salvatore Distinti, Palermo
118 – Maria Di Fesco, Palermo
119 – Costanza Dolce, Palermo
120 – Emiliano Riccobono, Agrigento
121 – Marta Lazzano, Agrigento
122 – Ornella Papitto, Termini Imerese
123 – Lucia Porcelli, Roma
124 – Stefania Tedesco
125 – Anna D’Accardo, Palermo
126 – Dora Bianca Sicilia, Palermo
127 – Anna Daddi, Palermo
128 – Sandro Dieli, Palermo
129 – Clelia Camerlingo, Villaricca
130 – Gaia Cacciatore (minorenne)
131 – Daniele Morgese, Napoli
132 – Gianfranca Cacciatore, Bassano Del Grappa
133 – Carmelita Li Vigni, Palermo
134 – Maria Roberta Marchese, Palermo
135 – Anna Maria Chirco, Palermo
136 – Giorgio Geraci, Trapani
137 – Salvatore Indelicato
138 – Andrea Barghi, Harads – Svezia
139 – Veronica Bernacchioni, Harads – Svezia
140 – Vincenzo Gentile Bresso
141 – Francesco Naccari, Agrigento
142 – Daniela Morettino
143 – Roberto Abis, Carbonia
144 – Carmelo Pirrera, Palermo
145 – Marco Tumbiolo, Mazara del Vallo
146 – M. Giovanna Amira Pizzo, Palermo
147 – Silvia Licata, Agrigento
148 – Carlo Mattei, Napoli
149 – Maria Valentina Aversa, Agrigento
150 – Alessandra Notarbartolo, Palermo
151 – Tiziana Di Stefano
152 – Arianna Marcucci
153 – Giulia Maria D’Ambrosio, Milano
154 – Gilda Terranova, Palermo
155 – Lella Luppi
156 – Fonso Genchi, Palermo
156 – Amelia Sciascia, Sassari
157 – Marianne Pizzuto, Palermo
158 – Carlo Randazzo
159 – Corrado Speziale, Messina
160 – Riccardo Denaro, Palermo
161 – Roberto Aiello, Caltanissetta
162 – Enrico La Mantia, Palermo
163 – Claudia Nasta,Palermo
164 – Pietro Milazzo, Palermo
165 – Giacomo Lipari, Palma di Montechiaro
166 – Laura Manganelli, Catania
167 – Claudia Fichera, Catania
168 – Giuseppe Provenzale, Palermo
169 – Rosa Pancamo, Roma
170 – Velia Amelia Salvifici, Agrigento
171 – Angelo Ciolino
172 – Pietro Lo Presti
173 – Chiara Del Vecchio, Palermo
174 – Bruno Bardelli
175 – Anna Balistreri
176 – MariaPia Ferrari
177 – Salvatore Costa
178 – Maria Giovanna Carella, Palermo
179 – Valeria Spallino, Palermo
180 – Antonino Cicero
181 – Luca Zappacosta
182 – Antonella Testa
183 – Luigia Di Gennaro
184 – Adriana Scancarello, Castelbuono (PA)
185 – Guido Peagno, Novara
186 – Linda Scaccio, Palermo
187 – Francesco Melia
188 – Maurizio Geraci, Messina
189 – Stefano Serra
190 – Silvio Di Egidio
191 – Roberto Rabbiati, Ficarazzi (PA)
192 – Lillo Di Chiara, Palermo
193 – Sebastiano Catalano, Agrigento
194 – Gioacchino Di Miceli, Partinico (PA)
195 – Giuseppe Provenzale, Palermo
196 – Anna Maria Ventura, Palermo
197 – Maria Angela Pupillo, Castelbuono (PA)
198 – Iole Carollo, Palermo
199 – Daniela Ruggeri
200 – Grazia Alia, Palermo
201 – Monica Faranda, Messina
202 – Antonio Marcucci, Lecce
203 – Adamantia Paizis, Milano
204 – Claudio Calò – San Cesario di Lecce
205 – Maria Ruggeri, Messina
206 – Mariangela Pizzo, Messina
207 – Paola Caselli, Palermo
208 – Fabiola Landino, Palermo
209 – Giovanna Ferracane, Trappeto (PA)
210 – Domenico Ciccarello, Trapani
211 – Mario Crispi
212 – Selenia Di Bella, Torino
213 – Giuseppe Castellese, Altofonte (PA)
214 – Ezio Savone, Licata (AG)
215 – Fiore Angeli ved. Pigliacampo, Tavoleto
216 – Caterina Vezzoli, Milano
217 – Lara Barra, Torino
218- Lillo Gazzitano, Agrigento
219 – Massimo Enea, Palermo
220 – Silvana Gentile
221 – Michele Marzilla
222 – Enrica Capraro, Agrigento
223 – Antonio Giuseppe Condorelli, Catania
224 – Gea Di Bella, Palermo
225 – Maria Vella, Alcamo
226 – Francesca Licata
227 – Vincenza Gambino, Palermo
228 – Fabiana Bartuccelli, Reggio Calabria
229 – Cinzia Garofalo, Palermo
230 – Giuseppe Spagnuolo, Roma
231 – Mattia Cefis, Bergamo
232 – Aldo Mandracchia
233 – Elisabetta Nappo, Palermo
234 – Benny Giannone, Misilmeri
235 – Maria Concetta Failla
236 – Sabrina Licata
237 – Anna Maria Adamo
238 – Maryanne Cambria, Induno Olona (VA)
239 – Martina Tarato – Calatafimi Segesta
240 – Elio Capici, Palermo
241 – Grazia Loria, Catania
242 – Mimma La Franca, Palermo
243 – Davide Ferraris, Genova
244 – Annalisa Malerba, Ferrara
245 – Rosangela Taibbi, Palermo
246 – Annalisa Paini, Carpi (MO)
247 – Giada Vattano, Palermo
248 – Jean Paul Guide Barreaud
249 – Ferdinando Testa, Catania
250 – Roberto Luccioli
251 – Antonella Romana, Palermo
252 – Giovanni Giannone, Misilmeri
253 – Angelo Salvatore Daddelli, Palma di Montechiaro
254 – Adele Bonomo
255 – Cetta Brancato, Palermo
256 – Franco La Rosa, Palermo
257 – Filippo D’Angelo, Palermo
258 – Alfredo Vattano, Palermo
259 – Paolo Bevilacqua, Torino
260 – Daniela Magro, Palermo
261 – Silvia Alaimo, Palermo
262 – Isodiana Crupi
263 – Sara Fenice
264 – Elvira D’Amico, Messina
265 – Regine Hildebrandt
266 – Daniele Antonio Vasta
267 – Mario Re, Palermo
268 – Katia Vicario, Roma
269 – Mariaceleste Arena, Messina
270 – Roberto Antinoro, Palermo
271 – Cristina Figlioli, Trapani
272 – Innocenzo Di Lorenzo, Trapani
273 – Davide Callea, Siculiana (AG)
274 – Dino Barberini, Roma
275 – Elisabetta D’Agate Giuliano, Erice (TP)
276 – Stefania Lombardo, Agrigento
277 – Luigi Nacci, Trieste
278 – Rosaria Privitera Saggio, Lentini (SR)
279 – Davide Dulcetta, Trapani
280 – Emanuela Piloni, San Severino Marche (MC)
281 – Rosalba Grassi
282 – Ivan Di Fiore
283 – Matteo Danieli, Trieste
284 – Federico Ceratto, Torino
285 – Pietro Pasquali
286 – Sergio Zanardi, Belmonte Calabro (CS)
287 – Antonella Venezia, Palermo
288 – Vincenzo Fullone, Gaza
289 – Totò Butticè, Agrigento
290 – Roberta Papa, Napoli
291 – Omar Cavalieri
292 – Luca Pollio, Roma
293 – Ciro Beneduce, Trapani
294 – Sarina Bartoli
295 – Euge Masti
296 – Rosa Schiano, Napoli
297 – Luigi Ferdani, Bagnone (MS)
298 – Angelo Castiglioni, Carinaro (CE)
299 – Domenico Stinco, Trapani
300 – Annalisa Furnari, Milano
301 – Daniela Roccu
302 – Giovanna Esposito, Napoli
303 – Laura Mainardi, Milano
304 – Floriana Belluardo, Canicattini Bagni (SR)
305 – Emanuele Piloni, San Severino Marche (MC)
306 – Rosalba Grassi
307 – Stefania Lombardo, Agrigento
308 – Mimma Visone, Napoli
309 – Marina Calvanio, Palermo
310 – Daniela Rosa Carriero, Milano
311 – Gianluca Perrini, Torino
312 – Stefano Catalano, Alcamo
313 – Salvatore Coppola, Trapani
314 – Salvatore Lipari
315 – Alberto Zennaro, Rovigo
316 – Zaira Lanno, Palermo
317 -Marco Longo, Giardini Naxos
318 – Gabriele Curtacci, Roma
319 – Fausto Guarino, Napoli
320 – Natalia Maria Lanza, Palermo
321 – Amina Hadj Mohamed, Brescia
322 – Epifanio Spina, Rose (CS)
323 – Pietro Franzone, Palermo
324 – Tony Lawson
325 – Mario Casella
326 – Matteo Di Gesù, Palermo
327 – Maria Concetta Sala, Palermo
328 – Fabio Marullo, Milano
329 – Costantino Puglisi, Ragusa
330 – Mario Casella, Palermo
331 – Elvira Arancio, Catania
332 – Maria Letizia Affronti, Palermo
333 – Roberto Guerreri, Milano
334 – Manfredi Asero, San Gregorio di Catania
335 – Elisabetta Caleca, Palermo
336 -Chiara Lucchese, Alcamo
337 – Dorotea Barresi
338 – Franco Maiorana, Calatafimi Segesta (TP)
339 – Valeria Cimò, Palermo
340 – Matilde Incorpora, Palermo
341 – Giacomo Di Carlo
342 – Tommaso Calamia, Palermo
343 – Lucia Munari, Parma
344 – Rosanna Pirajno, Palermo
345 – Ambra Burroni
346 – Francesca Mezzatesta, Roma
347 – Valentina Miceli, Torino
348 – Sonia Prisciandaro, Bari
349 – Marina Altavilla, Palermo
350 – Mario Enzo Migliori, Carmignano PO
351 – Stefano Avezzù, Brugherio (MB)
352 – Francesco Tuccia, Forlì
353 – Cosimo Carusi, Pulsano (TA)
354 – Marco Giacomini, Roma
355 – Piera Bettanin, Catania
356 – Sabrina D’Ercole, Chieti, Abruzzo
357 – Francesco Fabbri, Ravenna
358 – Paola Puzzo, Ragusa
359 – Roberto Pirruccio, Catania /Forlì
360 – Diane Maset
361 – Sabrina D’Ercole
362 – Flavia Di Luzio, Pescara
363 – Sofia Baldrati, Ravenna
364 – Lina Prosa
365 – Carlo Gagliano, Mantova
366 – Rosi Comitini, Catania
367 – Andrea Prestianni, Castelbuono (PA)
368 – Manuela Tona, Palermo
369 – Diana Ingrassia, Palermo
370 – Ivonne Barmasse, Valtournenche (Valle D’Aosta)
371 – Linda Monte, Crotone
372 – Irene Buse’, Palermo
373 – Mariella Rosa, Rio de Janeiro, Brasil
374 – Tonino Perrera, Trapani
375 – Silvano Riggio, Palermo
376 – Angela Ragusa, Trapani
377 – Maria Calabrò, Agrigento
378 – Paola Miceli, Palermo
379 – Tiziana Fontebrera, Trapani
380 – Marco Sparavier, Torino
381 – Gianfranco Labrosciano, Cosenza
382 – Iolanda Puglisi, Catania
383 – Patrizia Opipari, Trento
384 – Claudia Speciale
385 – Valentina Trotta
386 – Cettina Puglisi, Comiso
387 – Antonino Tronci, Cagliari
388 – Gian Maurizio Crivello, San Sebastiano da Po
389 – Giancarlo Leone, Milano, Catania
390 – Associazione Colori di Luce, Palermo
391 – Michele Marzilla, Palermo
392 – Maria Cecilia Russo
393 – Caterina Pillitteri, Palermo
394 – Alessandro Zabini, Bologna
395 – Valeria Cimò, Palermo
396 – Enzo Longobardi, Mesagne (BR)
397 – Francesco Vicari, Palermo
assolitamente sottoscrivo.
Nini Ferrara
Nino Emilio Borgese
Sottoscrivo!
Sottoscrivo!
Concordo pienamente
Concordo
D’accordissimo
Un po’ di ripasso è opportuno, per comprendere la inettitudine di coloro che hanno consentito la profanazione del Tempio.
Segesta è la più importante delle città elime. Le origini degli Elimi sono sconosciute. Nella mitologia greca Elimo, figlio illegittimo di Anchise, seguì Enea in Sicilia e fondò delle città. Secondo un’antica leggenda, il il nome di Segesta deriva dalla ninfa Egesta che aveva ospitato Enea durante uno dei suoi viaggi.
La leggenda dice che fu fondata dagli scampati alla guerra di Troia guidati da Enea, il quale, prima di approdare a Roma, vi lasciò una cospicua colonia di suoi concittadini, tra i quali il vecchio padre, Anchise. Gli Elimi furono un popolo estremamente raffinato e per questo soggetto agli influssi dominanti della cultura greca (Selinunte, Agrento, Siracusa), ma non in posizione subalterna, come tutte le popolazioni cosiddette indigene della Sicilia. Gli Elimi mantennero rapporti con le civiltà limitrofe, ma cercando di avere sempre una autonomia che li portò a contrastare (in alleanza con i Punici e con questi ultimi in alleanza con Roma) i Greci. Segesta ben presto divenne una potente città che ebbe un rapporto quasi sempre conflittuale con Selinunte. Ebbe rapporti amichevoli con i Punici. Molto saggiamente, intuendo la nascente potenza romana, passò prestissimo dalla parte dei Romani, nel 260 a.C.. Fu grazie a questa mossa politica ed in nome delle comuni origini troiane che i Romani la esentarono dal pagamento di tributi e le diedero, inoltre, una certa autonomia politica e di controllo territoriale.
Con una storia così nobile alle spalle, è stata una offesa ai raffinati Elimi affittare il Parco archeologico a danarosi americani per banchettare a “tarallucci e vino”. Sono bastati il corrispettivo di cinquemila euro, per autorizzare la profanazione del tempio dorico di Segesta, anche, all’insaputa del Sindaco di Calatafimi, Nicolò Ferrara , il quale ha detto:
“L’ho saputo per caso. Quelle del tempio è fatto di pietre da rispettare”.
Ora capisco da chi ha preso spunto il Sindaco di Firenze, affittando il “Ponte Vecchio” alla Ferrari, chiudendolo ai cittadini. Sottoscrivo, certo che sottoscrivo.
I luoghi della nostra millenaria cultura dovrebbero essere luoghi pubblici come agorà,in senso greco, sede di eventi sociali universali e non esclusivi del mercimonio “ad escludendum”.
Concordo pienamente
Antonino Panforte
sottoscrivo e condivido.no al processo di colonizzazione e asservimento della nostra millenaria cultura.
Concordo e sottoscrivo.
Rita Elia
condivido e sottoscrivo; è uno scempio scandaloso ed è un precedente pericoloso che può portare ad una deriva da fermare subito.
Condivido e sottoscrivo.Ai nostri figli un testamento di cultura e sacralità, non questo scempio che riconosce solo il dio denaro
Roberta Abbate.
Sottoscrivo!
Sottoscrivo.
Questo è, ancora una volta, uno schiaffo alla cultura e ai popoli, da parte dei figli del “Dio denaro”!!!
Sottoscrivo.
manca il suo cognome, ma grazie della partecipazione!
Concordo e sottoscrivo!
sottoscrivo in pieno!
maria guzzo, messina
concordo pienamentee sottoscrivo
costanza dolce,palermo
Eccome se sono d’accordo con il contenuto della lettera.
Dove volgeva lo sguardo il Sindaco di Calatafimi? È un vizietto condiviso da molti politici, quello di addossare la responsabilità agli altri; in questo caso chi è il responsabile sul quale scaricare l’azione idiota? Perché solo di idiozia si tratta, senza pietà.
Classe dirigente miope e scadente: sono anche questi i risultati!
quando finirà questa lunga notte?
sono d’accordo con il contenuto della lettera e la sottoscrivo
Anna D’Accardo Palermo
Sottoscrivo! Ristoranti di lusso ce ne sono tanti, luoghi di memoria collettiva, no. –
Clelia Camerlingo, Villaricca.
condivido pienamenti i contenuti di quanto espresso nella lettera, la Sicilia ha bisogno di “buon turismo” non di eventi consumistici per portafogli pieni e poca sensibilità culturale. In un sito archeologico si entra in punta di piedi!!!
Oltre alla nostra storia, stanno calpestando la nostra dignità… facciamo sentire la nostra voce e il nostro orgoglio!
Santi, Poeti e Navigatori o semplicemente modesti bottegai? Ci aiuti il Presidente ad uscire da questo squallore.
Condivido e sottoscrivo.
Sottoscrivo e autorizzo a pubblicare il mio nome
Non prendetevela col povero Crocetta che sicuramente di queste cose non ne sa nulla. Imparate a leggere chi c’è veramente dietro queste diaboliche scelte. Scorrete l’organigramma del Dipartimento dei Beni Culturali. Chiedetevi perché Segesta e Selinunte, che fino a poco tempo fa erano due zone archeologiche sotto la supervisione delle rispettive Soprintendenze, sono diventate nientepopodimenoché “Parchi archeologici”. Cercate il nome di chi li ha voluti questi Parchi. Vedete come sono stati scelti i Dirigenti responsabili dei Parchi e allora, solo allora, quando avrete capito come funziona la piramide scrivete a Crocetta. Nelle scatole cinesi della Regione Siciliana il Presidente conta meno di quello che si possa pensare. I “Boss”, in tutti i sensi, con coppole e lupare virtuali, prese dal bilancio della Regione Siciliana, siedono altrove, e sono “picciotti senza scrupoli”. Quindi indagate pure, ma prima, perdonatemi il termine “paratevi il culo”. Buon lavoro
Intanto attendiamo una risposta, una parola, qualcosa. E’ pur sempre il Presidente…
…e, dimenticavo, chiedete all’ex Presidente Capodicasa (esponente della fantastica impareggiabile sinistra siciliana) come, quando e perché sono state da lui affidate al FAI le esclusive competenze (economiche e gestionali) del parco della Kolimbetra togliendole alla Regione Siciliana. Non lo volete chiedere? Ma io non ve lo dico. Che giornalismo sarebbe…
concordo e sottoscrivo.
Carlo Randazzo, sottoscrivo
sottoscrivo anch’io
Sottoscrivo ed autorizzo a pubblicare il mio nome. Fonso Genchi.
di Palermo.
Sottoscrivo, Gioacchino Di Miceli da Partinico
Confermo la mia adesione.
Ricordo che tanto tempo fa, quando i parchi naturali cercavano di affermare la propria esistenza, qualcuno propose di realizzare un progetto di “promozione turistica” che prevedeva il trasporto con elicottero da Piazza Politeama – Palermo a Piano della Battaglia , promettendo, pare, una sorta di lievitazione di gruppo. (da ZERO a 1600 m.s.l.m. in pochi minuti!!!!)
Allora il Parco, anche se giovane e debole, disse no a quella pressante richiesta e negò l’autorizzazione al sorvolo in elicottero, propendendo per l’idea di un parco da scoprire percorrendolo a piedi, a cavallo, in bici… etc e iniziando la promozione dei i “sentieri verdi” per migliorare l’accessibilità e la fruizione per tutti. (persone anziane, donne incinte, diversamente abili ….)
Gli elicotteri furono dirottati verso qualche incantevole isola dell’arcipelago siciliano.
E la storia continua
Lillo Di Chiara
(oscillante tra le Madonie, Palermo e il resto. Mai in elicottero! :))
Mi associo !!
Sottoscrivo, ed approvo in ogni sua forma la giusta e sacrosanta protesta.
un solo pensiero mi passa per la testa : ma e gia tardi ci siamo gia venduti l’anima , speriamo di no , ma comunque attorno a me ce puzza di ideali falsi ideali senza anima ideali sterilizzati da un modello americano basato sul consumo di merda.
Sottoscrivo. Fermiamo questa indecenza: …e poi dicono che con la cultura non si mangia!!!
Maurizio Geraci di Messina
Condivido l’iniziativa. Se certi paesi o organizzazioni amano i nostri siti, che ci aiutino nella costosissima opera di conservazione e non con questi evenimenti che per 5000€ degradano ancor più il sito
sottoscrivo
Linda Scaccio
Caratteristica dei Beni culturali è la pubblica fruibilità che vale a prescindere da lla proprietà del Bene (in quel senso si esprime la Costituzione) esattamente all’opposto, un Bene culturale può essere di proprietà privata , ma deve essere in qualche modo fruibile pubblicamente. Ancor di più se questo Bene è patrimonio dell’Umanità come nel caso del tempio di Segesta. Ben vengano uomini e donne da tutte le latitudini per ammirare l’Opera dell’Uomo con la dovuta umiltà, ma non con l’arroganza di chi si crede padrone del Mondo.
…riusciranno a ridurre il nostro “cuore a forma di salvadanaio”?!! Urge vigilare ed esser desti.
Condivido e sottoscrivo
Adriana Scancarello – Castelbuono (PA)
sottoscrivo anche Io
A tutto c’e’ un limite… sottoscrivo!
Antonino Cicero
Sottoscrivo.
Per fortuna il caso eclatante di Segesta porta all’attenzione ciò che in siti e monumenti di minor fama, ma non di minore valore, si consuma con la compiacenza di autorità locali e di sedicenti promotori dei prodotti locali e del territorio. La cultura non può essere privilegio di facoltosi, prepotenti ed, a volte ignoranti, sceicchi ma bene da condividere e promuovere.
Sottoscrivo l’appello
Ha ragione da vendere il giornalista e la gente che a protestato questa nostra ricchezza non si può dare in comodato d’uso ai cosidetti ricchi x fare casa c’è un sistema migliore promuovendo il turismo nella nostra bella SICILIA non a chiacchiere ma con i fatti
Firmo anche io
Chiara del vecchio
Palermo
Sono d’accordo autorizzo a pubblicare il mio nome. Cav. Uff. Bruno Bardelli
sottoscrivo e divulgo. la notizia è passata inosservata ma mi aveva incuriosito il grande cartellone pubblicitario in viale Campania dove con orgoglio Natale Giunta mostrava il suo evento. un gioiello dell’umanità riservato a pochi
sottoscrivo e divulgo
sottoscrivo immediatamente ………..è 1 vergogna !!!!!!!
Sottoscrivo, non fosse altro per denunciare questa immane e mercenaria barbarie.
SOTTOSCRIVO!
Sottoscrivo…
Caterina Vezzoli
sottoscrivo non possiamo vendere l’anima….
Silvana Gentile
sottoscrivo per salvare la nostra storia, le nostre radici e per smetterla con le troppe schifezze a cui sembra vogliano farci abituare
Sottoscrivo l’appello.
Mi unisco a questo pugno di Idealisti e Sognatori.
Non si può continuare a pensare che in questa nostra martoriata Terra è possibile fare tutto in ogni luogo. Goethe nel suo Viaggio in Italia, alla vista del Tempio di Segesta aveva vissuto la suggestione di cogliere l’equilibrio perfetto tra natura ed architettura, di calarsi nella simbiosi totale tra il tempio dorico ed il territorio circostante e sentire l’incanto del mistero millenario di un manufatto che diventa esso stesso natura.
Altro che ” serate speciali “, buffet, cene a lume di candela per ricchi americani o chicchessia ed elicotteri che atterrano a pochi metri dal Tempio.
Michele Marzilla
la nostra storia e la nostra cultura non possono essere vendute.
Gambino Vincenza Palermo
Un commento voglio farlo anch’io, citando questo bellissimo brano tratto da qui:
http://eufemiaframmenti.wordpress.com/2013/06/17/amore-che-io-ho-la-disgrazia-di-sentire/comment-page-1/#comment-22:
Sappi che negli insegnamenti che ti impartirò, non c’è il minimo dubbio: io ti sospingerò a tutte le sconsacrazioni possibili, alla mancanza di ogni rispetto per ogni sentimento istituito. Tuttavia, il fondo del mio insegnamento consisterà nel convincerti a non temere la sacralità e i sentimenti di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini, trasformandoli in brutti e stupidi automi, adoratori di feticci.
Chi accetta realisticamente una trasformazione che è regresso e degradazione vuol dire che non ama chi subisce tale regresso e tale degradazione cioè gli uomini in carne ed ossa che lo circandano. Chi, invece, protesta con tutta la sua forza, anche sentimentale, contro il regresso e la degradazione, vuol dire che ama quegli uomini in carne ed ossa, amore che io ho la disgrazia di sentire e che spero di comunicare a te.
Il video è tratto da “La voce di Pasolini” Documentario – 2006
Il testo è tratto da “Lettere Luterane. Il progresso come falso progresso” – P. Pasolini – 1° edizione 1976
Grazie a Giulia e Lucia Lo Porto per le loro bellissime condivisioni.
Condivido e sottoscrivo. Ma dov’è la Soprintendenza?
Sono esterrefatto! Segesta è solo tra le più celebri di una lunghissima serie di beni svenduti (l’ultimo, in ordine di tempo, è il Palazzo della Civiltà Italiana), da amministratori incapaci, a barbari inumani e a signorotti della finanza ignoranti come zappe nella completa omissione generale, dei media e degli affaristi prestati alla politica. Da quand’è che ci siamo disinnamorati della Bellezza, da quand’è che abbiamo iniziato a considerarla superflua, da quand’è che abbiamo smesso di chiederci che razza di terra vogliamo lasciare ai nostri figli? Questo mercimonio DEVE FINIRE! Sottoscrivo l’appello.
“Amiamo il bello, ma con compostezza, e ci dedichiamo al sapere, ma senza debolezza; adoperiamo la ricchezza più per la possibilità di agire, che essa offre, che per sciocco vanto di discorsi, e la povertà non è vergognosa ad ammettersi per nessuno, mentre lo è assai più il non darsi da fare per liberarsene. Riuniamo in noi la cura degli affari pubblici insieme a quella degli affari privati, e se anche ci dedichiamo ad altre attività, pure non manca in noi la conoscenza degli interessi pubblici. [..] Non spieghiamo a tutti la nostra potenza con importanti testimonianze e molte prove, e saremo ammirati dagli uomini di ora e dai posteri senza bisogno delle lodi di un Omero o di un altro, che nei versi può dilettare per il momento presente, mentre la verità sminuisce poi le opinioni concepite sui fatti, ma per aver costretto tutto il mare e la terra a divenire accessibili alla nostra audacia, stabilendo ovunque, assieme alle nostre colonie, monumenti eterni delle nostre imprese fortunate o sfortunate. Per una tale città combattendo, costoro, che nobilmente pretesero di non esserne privati, sono morti, e ognuno dei sopravvissuti è giusto che sia disposto ad affrontare sofferenze per lei”.
grazie. Anche questa citazione ci restituisce bellezza.
approvo e sottoscrivo !!!!
failla maria concetta
Sanno solo battere cassa!
Sottoscrivo pienamente Anna Maria Adamo Palermo
I monumenti della civiltà e della storia devono essere patrimonio di tutti in ogni momento!
Elio Capici Palermo
Sottoscrivo anche se non Siciliano di nascita ma d’adozione… La cultura è universale….
Davide Ferraris, Genova
Perchè siete tutti così indignati? Non si paga il biglietto per accedere al Louvre ? Avete mai mangiato al ristorante del Louvre a poche decine di metri dai capolavori in esso custoditi? Che male c’è se qualcuno apprezza i luoghi d’arte solo se può in questo modo gratificare il suo “Io” ? Forse è bassa la tariffa richiesta per la locazione del luogo e anzi ben vengano questi eccentrici disposti a pagare tanto per cenare a lume di candela a pochi passi dal tempio. Sicuramente ne avranno più riguardo loro dei branchi di turisti che distrattamente lo visitano e imbrattano di cartacce i luoghi vicini. Basta con questa demagogia tutta italiana e anzi, mettiamo a reddito tutto il patrimonio culturale e artistico che abbiamo a disposizione. Bisogna solo vigilare che non se ne abusi e che i proventi vengano utilizzati per la conservazione dei beni stessi.
Andrea Milo Terni, non provo neanche a convincerti che usare l’arte e quindi i luoghi della memoria sia alquanto da grezzi e da “pidocchi riusciti”, in siciliano “pirocchi arrininisciuti”. L’arte non si usa, si contempla, si protegge, anche da quei rozzi vacanzieri inconsapevoli della bellezza che li circonda.
In Europa, per entrare nelle chiese, si paga. Da noi: tutto gratis. Ma nelle chiese della Cornovaglia non ho mangiato panini, pur essendo laica.
“Mettere a reddito il patrimonio culturale ed artistico” può essere un buon mezzo per “fare cassa” ma non prendendo le scorciatoie della “location”.
La prima volta questa parola l’ho sentita sulla bocca di un ristoratore, che si occupa dello stomaco. Ma della mia anima, chi si preoccupa della mia anima?
Per piacere non rispondermi: “il prete”! Ci pensiamo noi, qui, tutti quelli che hanno in animo l’amore per la storia e la salvaguardia dell’estetica.
grazie Ornella, bellissima sintesi. Io non ho risposto perché mi si era seccata la favella…
Presente. Annalisa Malerba, Ferrara
Sottoscrivo!
Annalisa Paini, Carpi (MO)
è uno schifo. Se mancano i soldi toglieteli dai vostri lauti stipendi
La nostra storia non si vende e non si sponsorizza.Alfredo Vattano
Sono pienamente d’accordo con la possibilità di elicitare la sacralità del luogo con eventi culturali di grandissimo respiro, e comunque all’altezza dell’oikos che il Tempio rappresenta. Mi sembra una follia il “banchettare” nell’ottica della mercificazione e di una “ragione economica”, Dea incontrastata di questa perversa attualità.
Franco La Rosa
I monumenti non devono servire da location, ne per sfilate, ne per concerti, ne per ristorazione
Filippo D’angelo – Palermo
Sottoscrivo… vigilare sempre
Paolo Bevilacqua Torino
Perchè si apra un dibattito vero e coraggioso sull’uso del patrimonio culturale archeologico e sul concetto di ‘conservazione’, ricordando che Pompei, ‘conservata’ e statica non la alternativa sostenibile…. si riduce in briciole anche lei.
Le vostre firme e i vostri commenti sono un grande patrimonio e una risorsa. Sappiamo di essere in tanti, sappiamo che l’amore per l’Arte e per la Bellezza esiste. Se è vero che il permesso di organizzare eventi come quelli da noi riprovati è stato revocato, è anche vero che il nostro intento va ben oltre le singole azioni. Bisogna lavorare sulla Cultura, sull’Etica, sul senso della Bellezza e del Valore delle cose.
Per questo stiamo pensando di organizzare qualcosa che renda visibile, oltre a quella dei “potenti” di turno, anche la nostra presenza, e per “nostra” intendo quella di chi non si vede ma c’è – come l’aria.
Il nostro compito sarà quello di essere “aria”, polmone d’ossigeno, consentire il respiro e l’ascolto e mostrare una cento mille possibili vie.
Vi aggiorneremo sugli eventi che vorremmo proporvi: stiamo raccogliendo delle idee che condivideremo presto con tutti voi.
Grazie del vostro entusiasmo contagioso!
sottoscrivo l’appello,
Sono di Palermo e sottoscrivo.
sottoscrivo
katia vicario
Luigi Nacci, Trieste
sottoscrivo!
Ivan Di Fiore
voglio beni culturali sani, al riparo da danni e crolli, visitabili e accessibili (quasi) sempre e, se le condizioni lo permettono, al massimo farci eventi a pagamento, ma aperti, democratici, collettivi. Pubblici. Non privati.
P.S. Matteo Danieli, Trieste
sottoscrivo
Federico Ceratto, Torino
Lo scempio dei beni culturali continua indisturbato. Del resto siamo in linea con chi, a suo tempo, auspicava la vendita del Colosseo agli americani per ripianare il profondo rosso delle finanze statali. Ci siamo quasi….quanta amarezza!
E’ un caso molto particolare, che scandalizza chi ama la sua storia. Il banchetto dentro ad un tempio antico è una profanazione, anche se quei dei non esistono.
Firmo anche io. Zaira Lanno, Palermo
Marco Longo. Giardi Naxos
sottoscrivo energicamente!
Pienamente d’accordo.
Assolutamente daccordo ,sottoscrivo Elisabetta Caleca ,Palermo
sottoscrivo !Chiara Lucchese, Alcamo
Sottoscrivo!! È una vergogna!!!!
Sottoscrivo
Sottoscrivo. Matilde Incorpora, Palermo
Sottoscrivo!
sottoscrivo! Francesca Mezzatesta, Roma
Sottoscrivo. Miceli Valentina,Torino.
Sottoscrivo.
Mario Enzo Migliori, Carmignano PO
Io per metà siciliano (Marsala) non posso fare altro che sottoscrivere per fermare questo scempio di un luogo: Sacro, antico e culturale del nostro sud.
Carusi Cosimo, Pulsano (TA)
Condivido e sottoscrivo.
Marco Giacomini, Roma
Piera Bettanin Catania
Condivido e sottoscrivo!
Flavia Di Luzio, Pescara
SOTTOSCRIVO!
Sofia Baldrati Ravenna
Sottoscrivo
Carlo Gagliano – Mantova
VERGOGNA! I manifesti che hanno invaso Palermo con il Tempio di Segesta “consato” per il banchetto targato “Natale Giunta-Eventi e Catering” sono illegali, su dichiarazione dell’Assessorato ai B.C. Ma i manifesti sono ancora al loro posto ed oggi c’è un paginone di pubblicità su La Repubblica.
Lina Prosa, Palermo
Condivido la lettera. Impossibile non indignarsi.
Cos’altro si puo’ dire a tanto scempio dei valori che maggiormente contano:quelli dell’arte ispirati dall’anima,dal cuore e dalla mente umana.Non ci possiamo permettere piu’ di calpes tare la dignita’ dei valori che contano e questo è un esempio: colpire l’arte vera è colpire l’uomo vero.e Lei Presidente Crocetta è una persona di grande sensibilita’ e capira’.
Sottoscrivo
Anna
Ma tutti voi che vi sentite così profondamente scossi da tale ” delitto” alle vostre anime nobili dove siete quando guardate lo scempio della Valle dei Templi, le case abusive orripilanti lungo la Palermo Trapani, le mega orribili ville sulla costa di Licata Licata e di ogni altra costa siciliana, la spazzatura ammonticchiata nei pressi del Teatro Massimo, gli incendi della pineta ericina? Avete mai protestato contro gli oltre 200 inutili impiegati pagati ai Beni Culturali di Agrigento? Vi siete chiesti cosa pensa il turista che arrivando in Sicilia vede i cigli delle strade con sterpaglie secche a cui si è dato fuoco e le fiamme rendono immensamente pericolosa la viabilità, eppure esistono enti deputati alla ripulitura e paghiamo loro lauti stipendi. Il vero scempio è come ci siamo ridotti, il vero disonore è il nostro continuo elemosinare, la vera vergogna è come rubiamo il nostro stipendio, come cerchiamo il posto più che il lavoro. La nostra terra ha solo una possibilità di salvezza, il turismo. Penso che il Presidente debba pensare più a queste grosse problematiche, a ridurre i costi per raggiungere la nostra Regione, a incentivare qualunque iniziativa richiami turisti.
Non c’è più tempo per inutili e vuote parole, per falsi ideali culturali.
Grazie, Anna, del tuo sfogo. La nostra indignazione, però, prende soltanto spunto dall’evento segnalato e non vi si esaurisce certamente. Il nostro impegno è quotidiano e costante in molte direzioni concrete e fattive che nulla hanno a che fare con vuote parole e falsi ideali culturali.
A Samina poichè vi seguo solo da poco, senza polemica, quali sono state le altre azioni quotidiane che avete svolto, nelle molte direzioni concrete e fattive di cui parli?
Ad Alessio l’indignazione è il primo passo, sicuramente, l’importante che sia mirata verso le grandi nefandezze, il furto spregiudicato di politici e loro clienti che hanno affamato la nostra terra.
Ma come sta andando a finire??? Adesso attaccate Samina? E chiedete “conto e soddisfazione” a lei delle azioni-discarica compiute dai politicanti in Sicilia? Ma siete lucidi? Oppure finisce come al solito in Italia? Che chi denuncia poi deve subire la denuncia degli altri? Popolino, siamo ancora popolino, non Popolo!
Sono indignata, realmente indignata.
Domodama è un blog in cui scriviamo in cinque, impegnati in direzioni diverse ma uniti da un solo filo, che è quello dell’amore per la conoscenza e per la bellezza. Noi questo amore cerchiamo di contagiarlo quotidianamente, e ti faccio alcuni esempi:
– Impegnandoci in un’attività di lettura, incontro e scambio presso la Biblioteca dei Bambini e dei Ragazzi di Palermo, che si trova all’Albergheria, quartiere del centro storico di palermo in cui è altissimo il tasso di dispersione scolastica;
– Sempre all’interno della Biblioteca, attivando un gruppo di “maternage” il cui tema è “prendersi cura”: del parto, della gravidanza, dell’allattamento, delle emozioni, del corpo, delle ferite, delle parole, dell’aspetto simbolico che è quello che ci restituisce integrità e ci ri-connette con l’universo.
– Io sono anche da sempre una studiosa del pensiero junghiano, e lavoro al CIPA (Centro Italiano di Psicologia Analitica), occupandomi proprio del riconoscimento del mito e del simbolo nel quotidiano, al fine di arricchire la nostra esistenza. Da poco abbiamo dato vita a una rivista di cui mi pregio di essere segretaria di Redazione: si chiama Enkelados, dal nome del Titano che sta sotto la nostra Isola, ed è una Rivista Mediterranea di Psicologia Analitica che dà voce agli analisti dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, quel mare che, come scriveva Borges, “unisce ciò che separa”;
– Collaboro anche con Antonio Presti (il grande mecenate autore della Fiumara d’Arte), sostenendolo energeticamente e affettivamente nelle straordinarie iniziative sulla Bellezza e sulla Poesia che porta avanti a Librino ma anche sulle Madonie cercando in primo luogo di “restituire” ai bambini, gli adulti di domani, il senso dello stupore, della meraviglia, della Poesia in quanto azione creativa;
– organizzo incontri culturali incentrati sulla possibilità di ampliare gli orizzonti e privilegiando l’ascolto di sé e l’Arte come espressione profonda.
Credo che ti bastino questi (che sono solo spunti) per mostrarti come noi di Domodama ci rivolgiamo a un pubblico quanto mai eterogeneo e trasversale, senza alcuna differenza di età, ceto, paese. Noi siamo Mediterranei e nostro Maestro è questo Mare.
..hai ragione anna…ma lasciami dire che l’indignazione, quanto meno, è il primo passo…
ti ringrazio per il tuo commento, ma mi rimane una curiosità: chi è la Anna a cui ti rivolgi?
Ti ringrazio per la tua risposta. Ho capito che sei impegnata attivamente nel sociale. La mia non voleva essere “un chiedere conto e soddisfazione”.
Sottoscrivo Angela Ragusa T
rapani
Sottoscrivo!
Tiziana Fontebrera, Trapani
Sottoscrivo!
Iolanda Puglisi, Catania
Marco Sparavier. Torino
Sottoscrivo
Fortemente sottoscrivo l’appello al Presidente Crocetta
Cettina Puglisi di Comiso
Sottoscrivo! Gian Maurizio Crivello , San Sebastiano da Po
Inorridito è l’unico termine che mi è venuto in mente. Nauseato dalla stupidità di chi permette tali scempi, che insultano la sacralità del sito e la dignità del popolo siciliano, è l’altra definizione. Vergogna!!!
Antonino Tronci. Cagliari
Se non amiamo e rispettiamo la nostra terra, chi mai potrà farlo??!
alessio romito trapani
sono pienamente d’accordo…. basta, basta, basta….
COSIMO AIELLO IL BABY PENSIONATO ALLA RESA DEI CONTI
Schede primarie
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Inviato da webmin il Mar, 20/08/2013 – 08:48
Simona Scandura e Al Marten
I nodi si sa, vengono al pettine.
E quando la chioma è fluente e al vento come quella dell’ex super funzionario regionale Cosimo Aiello, il rischio è che si resti incastrati.
I fatti.
Al momento in cui scriviamo, Cosimo Aiello è Commissario all’Autorità Portuale di Catania, uno dei “sottogoverni” più ambiti per l’indennità (che è tra le più alte) e per il volume di affari e clientele che può gestire, con il vantaggio di poter mantenere profilo basso e riparato.
Ad occuparsi del suo corsus honorum è addirittura il Sole 24 Ore, con un articolo a firma Mariano Maugeri del 5 luglio scorso.
Viene ricordato che Cosimo Aiello “ha 53 anni, laurea in economia, assunto alla regione nel 1989, arriva alla qualifica di dirigente di terza fascia”.
Nel 2011 Aiello usufruisce della famigerata legge 104 e va in pensione, a 51 anni e con solo 23 anni di servizio, per assistere la madre malata.
In pratica riesce ad anticipare di 14 anni la soglia del requisito per la vecchiaia (65 anni per i comuni mortali) e di ben 17 anni per quella di anzianità (40 anni di contributi).
Una specie di terno al lotto, che però non basta al solerte funzionario.
Infatti, nei mesi precedenti al pensionamento, viene nominato capo di gabinetto dell’assessore Caterina Chinnici, la stessa che la legge 104 dichiarava di volerla se non eliminare quanto meno rendere molto più rigida.
L’indennità aggiuntiva di capo di gabinetto, per i misteriosi meccanismi di calcolo delle pensioni regionali, farà scattare per il dr. Aiello un buon aumento della rendita.
Ma anche questo non basta all’ormai ex dirigente, e comincia ad assumere incarichi vari di consulenza.
Immediato quello presso il Teatro Massimo Bellini di Catania, dove viene incaricato di occuparsi della gestione dell’attività finanziaria, contabile, economica ed amministrativa, nonostante nell’organico dell’ente regionale vi sia un’intera struttura, con tanto di responsabile di settore con grado e stipendio di funzionario, pagata proprio per svolegere queste mansioni.
Il Teatro Bellini, gestito dai Commissari Anna Maria Cancellieri e Enzo Zappulla, nonchè dalla sovrintendente Rita Cinquegrana, e che non riesce a pagare gli stipendi ai suoi dipendenti, riconosce al dr. Aiello 48.000 euro l’anno e sino ad ora, secondo i calcoli del Sole, gliene ha già liquidati circa 120.000.
Nel frattempo il dr. Aiello assume altri delicati e remunerati incarichi di grande rilievo.
Viene nominato commissario straordinario dell’Orchestra Sinfonica Siciliana e dell’ERSU, l’ente regionale che si occupa deigli studenti universitari e gestisce milioni di euro per borse di studio, alloggi, mense (comprese quelle il cui appalto è stato prorogato per quasi dieci anni consecutivi).
Ma evidentemente il dr.Aiello, come dice il giornalista del Sole 24 Ore, deve proprio essere indispensabile.
Tale è l’affidabilità che riesce a dimostrare da riuscire a fare un salto di qualità notevole nella sua inarrestabile carrera di superbabypensionato.
Dal livello regionale, insediato il governo Monti, riesce nientemeno che ad ottenere un incarico di livello nazionale direttamente dal ministro per le attività produttive Corrado Passera.
Viene nominato Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale di Catania, uno degli scali più importanti della nazione e con una indennità che, semnpre secondo il Sole, supera i centomila euro annui.
Si comincia a perdere il conto di quanto il superbabypensionato incassi ogni mese e, a quanto pare, in barba alla legge.
Infatti, il 18 luglio scorso la prima botta cui dovrebbero seguirne a ruota altre conseguenti.
Il Sostituto Procuratore Generale presso la Procura della Corte dei Conti deposita, e SUD lo pubblica in esclusiva, atto di citazione per danno erariale nei confronti dell’assessore Mario Centorrino.
Il motivo del danno risiederebbe proprio nella illegittimità della nomina di Cosimo Aiello a commissario dell’ERSU.
Scrive infatti il procuratore che “il nominato Aiello ha ricevuto l’incarico, pur trovandosi in stato di quiescenza per anzianità e, pertanto, in manifesta violazione della normativa che vieta il conferimento di incarichi a favore di soggetti che ottengono di andare in pensione prime del coompimento dell’età prevista dalla legge”.
Il procuratore ricorda anche, per inciso, che tale nomina fu contrastata, e con successo, dall’Università di Catania che propose ricorso al Tar in quanto avvenne senza la concertazione prescritta dalla legge. Insomma, pare che il governo regionale guidato allora da Raffaele Lombardo, agisse contro ogni regola di diritto.
E infatti il procuratore sottolinea la “colpa grave” con cui fu conferito tale incarico, aggravata dalla “grossolana superficialità nell’applicazione delle norme di diritto che, con cadenza, hanno vietato di conferire incarichi a soggetti in regime di pensione anticipata di anzianità”.
Il procuratore rileva che “il divieto posto dalla legge tende a contrastare l’opinabile fenomeno delle dimissioni volontarie accompagnate da incarichi ad ex dipendenti, così da garantire la piena ed effettiva trasparenza e la imparzialità dell’azione amministrativa”.
Vengono così paventati “gli abusi potenzialmente presenti nell’attribuzione d’incarico a soggetto, già dipendente dell’Amministrazione conferente, che, volontariamente, ha posto fine al suo rapporto di servizio, manifestando così un chiaro interesse all’espletamento di ulteriori attività lavorative con la medesima”.
In pratica, per la Corte dei Conti, simili incarichi sarebbero oltre che espressamente contra legem, anche “contraddittori (in quanto contrari al fondamentale canone di ragionevolezza che presiede alla trasparenza ed imparzialità amministrativa ex art.3 e 97 della Costituzione) ed economicamente incoerenti ove si consideri la duplicazione di emolumenti economici (con un aumento dei costi complessivi generali) legati alla percezione da parte dello stesso soggetto sia della pensione che del compenso per l’icarico (raddoppiamento espressamente vietato dalla legge)”.
La procura sottolinea la “specifica riprovevolezza del comportamento” da parte del conferente l’incarico, opponendosi ad eventuali riduzioni degli importi da restituire “considerata l’estrema gravità della coondotta negativa) ed esclude che “all’Amministrazione siano derivati vantaggi da valutare ai fini della corretta valutazione del danno”.
L’intervento della Corte dei Conti punta chiaramente a porre fine all’uso distorto e distorcente di nomine di funzionari considerati “affidabili” dal potere pro tempore, che vengono facilitati nell’ottenimento di privilegi e ricompensati con indennità da sogno.
In cambio di cosa è argomento da trattare in altra sede, certo è che l’iniziativa della Corte apre scenari molto interessanti per il recupero di centinaia di migliaia di euro alle casse regionali ed a quelle degli enti sottoposti a controllo.
Si è così costituito un precedente che fa tremare mandanti e incaricati,con la speranza che la Corte riesca ad essere anche unn pò più celere nel recupero di quanto sprecato di pubblico denaro che non può essere impiegato per soddisfare pensionati baby che pretendono di continuare a fare carriera.
Grazie. In questo tipo di commenti, però, è importante la firma. La nostra Lettera aperta al Presidente è infatti firmata.
Abbiamo tuttavia ritenuto di postare lo stesso il commento.